Oggi parliamo di un piccolo drone che va ad ampliare il già vasto mondo della DJI: il Mini 2. Sebbene appartenente alla categoria dei droni senza patentino con peso inferiore ai 250g, é un drone compatto che a livello lavorativo può fare davvero la differenza dei vostri contenuti foto e video.
Il Dji Mini 2 pesa solamente un grammo sotto il massimo consentito per pilotarlo senza patentino per quanto riguarda le normative vigenti in questo momento per i droni. Non c’è quindi bisogno di avere il patentino, basta solo registrarlo sul sito D-Flight e possiamo utilizzarlo e volare anche sopra i centri abitati e sopra le persone non informate.
Con questa tipologia di droni non c’è bisogno di permessi speciali per sorvolare determinate aree, purché sia assicurato. Ho scelto di presentarlo qui sul blog per svariati motivi tra cui il suo peso ridotto e la sua estrema versatilità in volo.
Gli accessori
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Nella versione Fly More Combo che consiglio sempre a tutti perché con le versioni base si può fare davvero poco, subito all’interno della scatola trovate il bel radiocomando in stile di Dji Mavic Air 2. Trovate anche la guida la guida rapida, il caricabatterie, abbiamo un cavetto USB-C sia in entrata che in uscita.
Naturalmente all’interno della scatola si trovano anche altre tipologie di cavetti adattatori come USB – Micro USB, una presa USB – USB-C per la ricarica e per la prima volta DJI mette a corredo anche la presa da muro per la ricarica rapida della batteria del nostro drone.
E’ presente anche una power bank con uscite USB, comodissima per ricaricare sia lo smartphone che il radiocomando quando si viaggia.
Del pacchetto combo fanno parte anche tre paia di eliche di scorta, un piccolo cacciavite per il montaggio delle eliche e due stick di scorta.
Le batterie
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In dotazione nella Fly More Combo anche un caricabatterie triplo e due batterie al suo interno che vengono caricate in maniera sequenziale dalla prima e a seguire tutte le altre. La terza batteria è già inserita all’interno del drone.
Queste batterie sono la specialità DJI per questo Mini 2 perché ha sostituito gli ioni di Litio con ioni di Potassio a due celle da 2.250mA a 7.7V. Sono davvero molto più performanti e potenti che garantiscono ben 31 minuti di volo!
Il peso di questa batteria è sconvolgente! La batteria del Mini 1, che è assolutamente compatibile, pesa 99g e se inserita sul nostro Mini 2 gli farebbe perdere le caratteristiche di drone sotto i 250g, quindi molta attenzione! Per quanto riguarda il peso delle sue batterie originali, si attestano sugli 80g, ben 20g in meno! Ecco come la DJI ha trovato spazio e peso in meno per introdurre l’OcuSync 2 su questo drone.
Si tratta naturalmente di batterie intelligenti che soffrono le cariche elevate in storage. Per tale motivo dopo circa 2-3 giorni di inutilizzo, scendono automaticamente al 55% di carica per essere conservate meglio e allungare la loro vita. La casa madre raccomanda inoltre di non far scendere mai la carica sotto il 10% per non causare danni permanenti.
Le batterie in dotazione non sono mai cariche all’inizio perché la prima volta che si accende il drone si trovano in modalità ibernazione. La tecnologia LiPo vuole un po’ di tempo in più la prima volta per andare a caricarle completamente, quindi non preoccupatevi se vi sembra che non finiscano mai di caricare, è normale.
Il drone
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Parliamo adesso del drone vero e proprio, fino a pochi mesi fa protagonista indiscusso del panorama dronistico inoffensivo. Secondo le recenti regole ENAV in vigore a partire da gennaio 2021, il vantaggio di questo DJI Mini 2 risiede nel peso, di soli 249g. Sebbene non presenti il marchio CE tutti i droni sotto i 249g per il nuovo regolamento europeo possono essere pilotati senza patentino perché dichiarati inoffensivi.
A differenza di droni con peso superiore ai 250g, potranno sorvolare persone sotto il diretto controllo del pilota, avvicinarsi a edifici e volare in scenari standard urbani, sempre nel rispetto dei divieti nelle mappe D-Flight.
Per quanto concerne i satelliti si affida a ben tre serie di satelliti: il GPS, i Glonass e il Galileo. Fornisce quindi una sicurezza in più soprattutto nei contesti urbani.
A vederlo da vicino dà subito l’impressione di essere stato costruito bene, sembra solido e massiccio. Sia i braccetti che le stesse eliche non fanno una piega a differenza del predecessore Mini 1 in cui un po’ si flettevano. Tutte queste parti sono costruite in plastica dura.
A prova di vento!
E’ cambiata anche la tipologia di motore che riesce a sopportare raffiche di vento fino a 38Km/h!
Davvero eccezionale per un drone di questa fascia di peso!
Sulla pancia del drone si trova il tasto di accensione sempre con i soliti quattro led che si illuminano in sequenza dopo aver premuto per 2 secondi, e poco distante c’é lo slot per le Micro SD. Sempre sulla pancia abbiamo i sensori Visual Position che permettono l’atterraggio in tutta sicurezza.
Naturalmente fate tantissima attenzione quando il drone non capta i segnali satellitari. Ne servono almeno 7/8 per evitare che passi in modalità ATTI. In questo caso il drone tenterà di stabilizzarsi con l’ausilio del Visual Position ma va in crisi in tre condizioni: scarsa o troppa luminosità, superfici riflettenti e nell’ultimo caso con superfici geometriche continue, come un pattern per intenderci.
Quindi, a parte questo sensore che gestisce il movimento nello spazio possiede anche il sensore barometrico per l’altezza ma non ha nessun tipo di sensori anti-ostacolo che vi può salvare in situazioni un po’ più ostiche. Fate molta attenzione!
DJI ha inserito anche delle novità sulla scocca con la presenza di varie prese d’aria frontali e laterali.
La fotocamera
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Per quanto riguarda la fotocamera di questo gioiellino di tecnologia è la stessa del predecessore Mini 1, con un sensore da 1 su 2,3″ con 12 megapixel.
Finalmente DJI inserisce la possibilità di scattare foto in RAW nel formato .dng, molto familiare agli sviluppatori Adobe. Un ottimo file RAW che cattura molte più informazioni di un file JPG, elaborabili successivamente in post produzione.
Da fotografo non posso fare altro che consigliarvi di utilizzare tale modalità, che sebbene non immediata, vi permette però di realizzare modifiche importanti per dare il gusto che volete alle vostre immagini.
L’app di riferimento è sempre la DJI Fly e al suo interno si possono addirittura fare dei ritagli ai nostri filmati ed esportare solo quelli. Molto utili per i social grazie anche alla velocità di trasferimento a 20Mb per secondo.
Tra le foto divertenti è stata introdotta la modalità di foto sferica, o la 3×3 e una modalità a 180° dove vengono scattate sette foto e unite in app.
Per la parte video riesce a filmare in 4k a 30fps e con una velocità sorprendente di scrittura a 100 megabit per secondo, ottimo davvero per il 4k. Se si passa ad una risoluzione minore di 2,7k la velocità di scrittura si riduce a 40 megabit per secondo, che non è affatto male.
Per i possessori del Mini 1 che avessero acquistato i filtri ND o i polarizzati, sappiate che possono essere montati tranquillamente anche su questa ottica perché le dimensioni sono identiche.
Il radiocomando
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La DJI ha deciso di cambiare forma rispetto al radiocomando utilizzato in precedenza su altri modelli. Il peso si aggira sui 391g e si presenta un po’ più grande e tozzo. L’alloggio per lo smartphone però a mio avviso è migliore e posizionato in alto, che non guasta. Il cavetto di collegamento è inserito in un apposito vano, del tutto invisibile.
Anche le antenne sono tecnologicamente evolute e la DJI ha incorporato le omni-direzionali che emettono il segnale in ogni direzione. Così facendo si evita di dover puntare sempre le antenne in parallelo col drone in volo.
Inoltre nel radiocomando è inserita la tecnologia OcuSync 2.0. A differenza del classico segnale radio wi-fi riesce a trasmettere fino a 10 km in FCC Mode. In Europa, tuttavia, a causa delle normative ENAV i segnali sono depotenziati e può coprire un range massimo di 5km circa.
Sono comunque distanze a cui non si può arrivare col normale volo a vista (VLOS) obbligatorio per questa categoria di droni. Anche se ENAV consente un VLOS massimo di 500 metri, l’OcuSync incorporato permette di avere un segnale satellitare e un ritorno video più stabili.
Nella parte sottostante si trova l’alloggio molto comodo degli stick di pilotaggio e la presa USB-C per ricaricare il radiocomando.
Il tasto di accensione è posizionato frontalmente a destra mentre a sinistra c’è il tasto di RTH (ritorno a casa automatico). Al centro invece, un selettore per passare alle 3 modalità di guida del drone, che sono:
- Cine – in cui il drone va più lentamente ed è ottima per fare foto e video.
- Normale – che come suggerisce la parola stessa è una via di mezzo
- Sport – con cui questo drone arriva fino a 57,4Km/h e che consiglio a guidatori un po’ più esperti
Nel resto del radiocomando che è impugnabile come un joypad da console, si trovano altri tasti funzione personalizzabili. Tra questi, lo stop/play per i video o scatto foto e anche l’onnipresente rotella che regolare il movimento tilt del gimbal sull’asse verticale.
Conclusioni
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Un’accortezza particolare di casa DJI è stata quella di inserire nel retro del drone un led di stato lampeggiante di colore verde che in base all’ultimo aggiornamento ENAV servirà in Europa per volare di notte.
Ricordo che tutti i droni possono volare di notte ma devono avere delle luci che permettano il riconoscimento dell’orientamento del drone nello spazio.
Per concludere parliamo di prezzi:
La versione base costa 459€ mentre la versione Mini 2 Fly More Combo ad oggi viene 561€
Non rimane che acquistarlo e andare a provarlo subito! Ciao e a presto!
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