Sempre nell’ambito drone senza patentino oggi vi parlo di Autel, diretta concorrente della ben nota DJI, che ultimamente ha dato vita a uno dei droni più competitivi del mercato sotto i 250g.
Parlo dell‘Autel EVO Nano Plus. Drone la cui uscita è stata anticipata di qualche settimana per questioni di marketing, e per tale motivo presenta ancora alcune lacune a livello software che la stessa casa madre ha promesso di colmare nei successivi aggiornamenti.
Andiamo a scoprirne insieme le principali caratteristiche.
Il drone
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In base al modello che si sceglie, base o combo, all’interno della scatola ci saranno più o meno accessori. Cercherò di descriverli un po’ tutti per dare una panoramica migliore.
La prima cosa che noterete sono i para-eliche che si sbloccheranno tramite un gancio gommato che con un semplice click ci permette di andare a sbloccare le eliche sia sopra che sotto. Stessa cosa per bloccarle, un sistema molto semplice ed efficace.
Subito nella parte posteriore si nota la batteria che presenta gli onnipresenti 4 led che ci indicano lo stato della batteria. In realtà i led possono anche lampeggiare per indicarci che la cella di riferimento sta per esaurirsi.
Sempre nella parte posteriore si trova l’ingresso USB in versione C, moderna e comoda, e l’ingresso della SD card compatibile fino a 256Gb di storage.
Prima novità per essere un drone che si può pilotare senza patentino sono i sensori posteriori anti ostacolo in tre direzioni. Si trovano 2 sensori dietro, 2 davanti e 2 sensori nella parte della pancia. Tutti questi sensori compongono il Vision System che copre fino a 270°, non male davvero!
Non poteva mancare il led di stato che quando verde indicherà lo stato del drone con connessione satellitare ottimale oppure se lampeggia giallo è attiva la modalità Atti quando non ha ancora preso un numero sufficiente di satelliti.
Da non sottovalutare anche l’accortezza di casa Autel a fornire il drone anche di un led anteriore che si allinea con le nuove regole ENAC sul volo notturno.
Il nuovo regolamento europeo afferma infatti che si può volare di notte solo se nel veicolo sia presente un sistema di luci che permette all’operatore di capire l’orientamento del drone al buio.
E questo drone, tramite led avanti e dietro avrà la possibilità di volare anche di notte!
Parlando dei braccetti che sostengono eliche e motori sono molto resistenti e applicando una certa pressione non hanno nessun tipo di flessione. E questa è una grossa novità per i droni di questa portata.
A differenza dei modelli più pesanti le eliche in un drone così leggero sono agganciate tramite una vite. Non sono ancora presenti modelli con il tanto comodo sgancio immediato.
Nel caso dell’EVO Nano Plus le eliche sono nere e vi ricordo che vanno sempre montate a coppie perché alcune girano in senso orario e altre in senso antiorario.
Nei piedini di appoggio del drone troviamo le antenne, anch’esse di colore nero e ben realizzate.
Personalmente mi sento di consigliarvi di acquistare una colorazione molto accesa di questo modello perché da molti video in rete si è visto un miglior comportamento da parte dei gabbiani che non lo identificano come nemico.
Lo so bene anche io che molte volte, volando in zone costiere di nidificazione, il drone bianco veniva visto come un intruso e potenziale nemico e molte volte attaccato. E non è né bello né sicuro!
L’Aautel EVO Nano Plus a differenza di altri droni sotto i 250g possiede una ventola che permette la dissipazione del calore.
Fotocamera e modalità
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La fotocamera in dotazione al Nano Plus possiede un sensore 1 su 1,28 pollici quindi 0,78 pollici da 50 megapixel con apertura f1.9 che genera foto con un campo visivo di 85°.
La versione base di questo modello possiede invece un sensore da mezzo pollice quindi meno luminoso da 48 megapixel f 2.8, ma sempre accettabile.
La gamma ISO di EVO Nano Plus va dai 100 ai 6400ISO, mentre la versione base da 100 a 3200ISO. Essendo un sensore molto luminoso non vi deluderà affatto!
Sia il Nano basic sia il plus filmano fino ai 4k per 30 fps. Registrano in modalità MOV o Mp4 e per quanto riguarda le foto Autel ha inserito un formato raw con estensione .dng molto familiare agli sviluppatori Adobe.
Oltre al solito HDR di cui conosciamo ormai i dettagli e serve soprattutto quando la scena inquadrata presenta forti contrasti tra luci e ombre, esiste un bracketing automatico dell’esposizione (AEB) in cui il drone scatterà tre immagini con diverse esposizioni da cui poter scegliere la migliore.
La modalità foto panoramiche verrà aggiunta successivamente con futuri aggiornamenti del software perché al momento in cui scrivo non è attiva.
Autel ha inserito una modalità innovativa che si chiama Ritratto.
Con questa funzione attiva, il drone in maniera automatica effettuerà un video allontanandosi ad una certa distanza in funzione del numero di persone che sono al centro dell’inquadratura.
In base alle 3 impostazioni, vicino, medio e lontano, il drone sfocherà un po’ lo sfondo per far risaltare i soggetti.
La batteria LiPo
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La batteria che viene fornita in dotazione col drone si sgancia dal corpo con due tastini laterali. Una volta premuti basta far scivolare indietro la batteria per tirarla fuori.
E’ una batteria LiPo da 2.250mA per 7,7V. Come tutte le batterie di questa categoria si degrada se resta carica al cento per cento per troppo tempo. Per questo motivo dispone di un sistema di auto-scarica che dopo sei giorni al massimo riporta la carica ad un livello di sicurezza.
La fase di scarico comincia dopo 2-3 giorni ed è normale che si scaldi un pochino durante tale processo. Nell’applicazione dedicata, si può scegliere se disattivare o meno questa comoda opzione e decidere anche quanti giorni dopo farla scaricare.
Vi ricordo inoltre, che le batterie LiPo la prima volta che si utilizzano necessitano di più tempo di ricarica.
Partono dalla casa madre con l’8% di carica e si presentano in stato di ibernazione per proteggerle dalle basse cariche che soffrono particolarmente. Quindi non andate mai se potete sotto l’otto per cento per non causare danni.
Il radiocomando
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Passiamo adesso ad analizzare un’altra parte importante, il radiocomando. L’alloggio per lo smartphone si trova sulla parte superiore ed è estensibile lasciando lo spazio massimo di 8cm di larghezza circa.
Purtroppo non c’è in dotazione l’aggancio per un tablet che però è acquistabile separatamente. Gli unici stick in dotazione vanno inseriti negli appositi alloggi.
Per questioni di spazio nelle borse dedicate, solitamente si dovranno rimuovere, peccato non ci sia un posto in cui conservarli bene e quindi bisogna stare attenti a non perderli.
A sinistra del radiocomando sarà presente il tasto home che una volta premuto inizierà la procedura automatica per il ritorno a casa.
Al centro abbiamo il tasto di accensione che basterà tenere premuto per 2 secondi sia per accenderlo che per spegnerlo, e dopo una leggera vibrazione sarà pronto. Tramite lo stesso pulsante si vedrà anche lo stato della batteria.
All’estrema destra invece il tasto pausa per un’applicazione video.
Tornando al radiocomando, è molto simile ai joypad delle console per videogiochi e infatti lateralmente possiede due tasti, uno per funzioni personalizzabili e dalla parte opposta il tasto per scattare foto o far partire la registrazione video.
Nella parte sinistra di questo pad come di consueto c’è la ghiera per andare a muovere il gimbal sull’asse tilt. Sulla parte sottostante i comandi principali si trova invece l’ingresso USB per la ricarica del radiocomando.
Come nei droni di molte altre case, anche Autel inserisce un’antenna omnidirezionale che manda i segnali di comando in tutte le direzioni. Molto efficace purché si mantenga un contatto visivo radiocomando/drone perfettamente parallelo. In caso contrario nasceranno lag video e perdite di connessione satellitare.
Per ricaricare completamente questo radiocomando partendo da zero servono circa 2 ore. Alla fine della carica avremo quattro led che resteranno accesi in stato verde.
Per concludere l’argomento radiocomando, la batteria al suo interno è da 3.930mA e a carica completa può essere utilizzato fino a 3,5 ore, non male!
Il ritorno a casa automatico
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Vorrei dare qualche informazione per quanto riguarda l’RTH, ovvero il ritorno a casa automatico. Se il drone si trova ad un raggio massimo di 50 metri da voi, effettuerà l’RTH all’altezza in cui si trova, quindi molta attenzione agli ostacoli attorno.
Se invece la distanza tra voi e il drone è maggiore di 50m, a quel punto il drone andrà all’altezza impostata che di default è sui 30m. Abbiamo poi un ritorno a casa automatico in caso di batteria scarica al 25% in cui ci darà un messaggio acustico, e al 15% un messaggio con un’allerta più grave.
Il mio consiglio è quello sempre di tornare quando la batteria è intorno al 30% di carica, così da non stressarla troppo. Se perdete segnale dopo tre secondi anche lì parte il ritorno a casa automatico.
Altre due importanti funzioni riguardano invece le modalità di atterraggio:
- il Precision Landing in cui il drone al decollo staziona per pochi secondi scattando fotografie sotto di lui. Successivamente al volo eseguirà un atterraggio precisamente nel punto in cui ha scattato l’immagine.
- il Protection Landing invece permette al drone di analizzare il terreno sottostante prima dell’atterraggio e se trova pendii scoscesi, rocce o altri ostacoli staziona in hoovering attendendo istruzioni.
Gli accessori
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In dotazione al drone all’interno della scatola sono presenti alcuni accessori base. Il piccolo manuale del costruttore che vi ricordo dovete sempre tenere con voi secondo le ultime normative ENAV.
Il drone non è fornito di memoria interna per cui necessita di una SD Card.
In una scatolina sono raccolti tutti i vari cavi di ricarica e di scorta, così come le eliche, il cui numero varia in base alla vostra scelta accessoria, base o combo.
Il drone possiede una doppia possibilità di ricarica: sia tramite cavo USB-C sia l’ingresso USB normale versione B. Per garantire una maggior velocità di ricarica è presente anche un classico caricatore da parete.
Risulta ottimo averlo anche perché per caricare una batteria prossima allo zero occorrono circa 90 minuti.
In ultimo, è stato inserito un piccolo caccia vite a croce che serve per la rimozione e la sostituzione delle eliche, che ricordo non hanno lo sgancio rapido.
Le modalità guida
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L’Evo Nano Plus dispone di tre velocità: la standard, la sport e la cine. La prima copre velocità fino a 10m/s che equivale a circa 36km/h.
La versione sportiva può arrivare fino a 15m/s per una velocità massima quindi di 54Km/h.
In questa modalità non vengono attivati i sensori anti ostacolo, quindi fate molta attenzione, utilizzate questa modalità solo in spazi molto aperti e comunque per guidatori esperti.
Infine, la modalità preferita da noi fotografi perché più fluida, quella cinematica, che è la più lenta e adatta alle riprese video. Il drone viaggia ad un massimo di 5m/s a 18Km/h.
Caratteristiche in volo
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Una particolare attenzione al gimbal che può ruotare di 90° e non solo. Esiste la possibilità via app di una sovra estensione fino a 30° che può risultare comoda in certi contesti.
Per quanto riguarda i sensori di rivelamento ostacoli anteriori hanno capacità da mezzo metro fino a 16 metri, quelli posteriori da mezzo metro a 18-20 metri.
Fate sempre molta attenzione in modalità sport perché non sono attivi e gli spazi di frenata possono arrivare fino ai 30 metri.
Il sistema Autel SkyLink
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Autel dispone di un interessantissimo sistema di trasmissione drone/radiocomando che prende il nome di Autel SkyLink proprietario dell’azienda statunitense.
Questo drone può arrivare fino a 10 km di distanza se pilotato in FCC mode mentre in CE Mode, dove la potenza dei segnali é limitata per legge può arrivare solo sui 5-6 km al massimo. Naturalmente ENAV non permette il VLOS a distanze superiori ai 500m quindi se voleste utilizzare la massima distanza concessa dal CE Mode bisognerà munirsi di apposito patentino BVLOS.
Do solo un accenno alla modalità ATTI 3 perché ancora in fase di lavorazione, in cui i sensori davanti lavorano per dare una maggiore sicurezza qualora il drone non capti satelliti. Ma ripeto, è in lavorazione anche questo aggiornamento.
No Fly Zone
Una cosa importantissima da tenere assolutamente in considerazione, la casa Autel non dispone di mappe D-Flight come nel caso della DJI e di conseguenza non possiede le no fly zone! Sarà cura dell’utente la responsabilità di utilizzare il drone nelle aree previste dal regolamento ENAV.
Conclusioni
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In definitiva, per chi fosse alle prime armi e vuole sorvolare i cieli con un drone senza patentino, questo Autel Evo Nano Plus possiede enormi vantaggi. Oltre a poter volare anche su persone non informate, é possibile utilizzarlo anche in scenari urbani programmati perché pesa meno di 250g.
In tutta Europa il volo deve sempre essere a vista ma disporre di una migliore connessione serve per avere meno lag video e volare più sicuri.
Inoltre non ci sono blocchi, non ci sono No fly zone, quindi se quello che si cerca è la massima qualità video-fotografica in un drone sotto i 250g di peso con un ottimo comportamento di volo e affidabilità, allora questa è la scelta giusta e il prezzo li vale tutti.
Parlando di prezzi il Nano base ha un costo di 959,00€
L’Evo Nano Plus 1.099,00€
Per chi fosse interessato ad assicurare il drone per cadute accidentali esiste l’Autel Care, che in Italia è fornita da diversi vettori e si aggira intorno ai 69€ per il base e 79€ per il nano plus. Copre i danni accidentali subiti dal drone incluso i danni da acqua.
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