Il movimento in fotografia: velocità di scatto – Come in ogni sito di fotografia che si rispetti, non potevo evitare di trattare questo argomento base.
I tempi di scatto determinano il modo in cui il movimento verrà impresso sul nostro sensore digitale.
Abbiamo una duplice possibilità: quella di congelare questo movimento o decidere volontariamente di avere un effetto mosso nella nostra immagine per trasmettere la sensazione del moto della persona/oggetto.

Nel caso di una gara di go-kart, si può sempre scegliere se scattare con una velocità di scatto 1/500s e quindi bloccare macchina e pilota nel tempo. Oppure scattare a 1/25s e trasmettere una sensazione di continuità, come una scia.
Sin dai tempi analogici i laboratori di stampa lamentavano una mancanza di nitidezza come difetto predominante nelle fotografie amatoriali.
La causa è da ricercare in un movimento del soggetto o della fotocamera in mano.
Se si scatta a mano libera, servirà un tempo di esposizione adeguato per evitare il mosso accidentale. Esiste una semplice formula fisica per evitare che ciò accada.
Basta infatti scattare con una velocità di scatto che non deve essere più lungo della metà della focale.
Detto così può sembrare complicato ma non lo è. Se scattiamo con un obbiettivo grandangolare di 28mm, ad esempio, per le mani più ferme basterà non andare oltre il 1/15 di secondo per avere un congelamento accettabile. Se abbiamo un 200mm sarebbe meglio non scendere oltre 1/100 di secondo e così via.
Naturalmente è una cosa soggettiva e conosco persone dalla mano davvero ferma che possono permettersi di scendere anche di un altro stop senza problemi.
I moderni obbiettivi stabilizzati ci vengono in aiuto in tal senso. Infatti i modelli VR di note case fotografiche riescono, tramite un meccanismo interno ad aiutare la mano del fotografo fino a ben 2 stop di velocità!
Se sempre col nostro tele obbiettivo di 200mm abbiamo poca luce e volessimo scattare oltre il 1/100 di secondo consigliato, grazie a questi obbiettivi potremmo arrivare a scattare tranquillamente fino ad 1/25 di secondo senza notare mossi indesiderati.
Per tempi ancora più lenti consiglio vivamente di stabilizzare la fotocamera su un treppiedi a cui dedicheremo un articolo a breve.
In mancanza di ciò, cercate un muretto o un’automobile per diminuire le vibrazioni delle mani il più possibile.
Oppure cercate almeno di impugnare correttamente la macchina fotografica reggendo con una mano l’obiettivo e con l’altra il corpo macchina. Per tempi più rapidi (e maggiori probabilità di foto nitide) potete sempre lavorare sugli ISO (Imparare le basi della fotografia – ISO).
Consiglio
Con un soggetto che si muove in maniera parallela proprio davanti ai vostri occhi, potete provare a scattare con la tecnica del panning. E’ una tecnica che se fatta bene vi restituirà un soggetto nitido su uno sfondo completamente sfocato, quasi graffiato dal movimento.
Quello che dovete fare è seguire il vostro soggetto possibilmente con un teleobbiettivo (in modo da schiacciare i piani della foto).
Tenete i piedi ben saldi sul terreno, perpendicolari ad esso, e con mano ferma muovere la macchina nel senso del movimento e quando vi sentite pronti, scattate!
Per un migliore risultato, consiglio di accompagnare lo scatto con una piccola torsione del busto.
All’inizio non sarà affatto facile, ma con un po’ di pratica vedrete spuntare i risultati.
D’altronde scattare in digitale è bello anche perché potete provare tante volte fin quando non riuscite. Provatela anche con diversi tempi d’esposizione, anche con tempi lenti (1/4s) e apprezzatene le differenze.
Andate fuori e scattate, gente!
Articoli correlati:
Imparare le basi della fotografia – Velocità dell’otturatore
Imparare le basi della fotografia – Apertura del diaframma